È stato presentato ieri, in un incontro in presenza e a distanza, secondo le normative Covid, il progetto della Provincia di Fermo che ha interessato in un percorso formativo extrascolastico non tradizionale gli studenti delle scuole superiori del territorio fermano. I ragazzi sono stati coinvolti nella produzione del cortometraggio “Il mio nome non ha importanza” sulla responsabilità delle scelte e sulla legalità che li ha visti protagonisti in tutte le fasi di lavorazione affiancati da professionisti. Hanno aderito all’iniziativa le studentesse Sofia Amici, Annalaura Cola e Martina Santoni e gli studenti Giuseppe Biancofiore, Leonardo Cesetti, Francesco Grilli, Manuel Mancinelli, Alessio Sabbatinelli e Francesco Trotti con la partecipazione straordinaria dell’alunno Aldo Cola della scuola media “Nardi” di Porto San Giorgio.
“La Provincia era e resta l’ente di riferimento per l’istruzione secondaria di questo territorio – ha affermato il Vice Presidente Stefano Pompozzi -. Intorno al tema della scelta, dell’assunzione di responsabilità abbiamo chiesto ai ragazzi: sviluppatelo e vedete come coniugarlo. Chi meglio di voi può farlo con un linguaggio che arrivi chiaro ai vostri coetanei? Un doveroso saluto a Silvia Fasino, referente del presidio di Fermo dell’Associazione Libera, per la consulenza prestata, a Alberto Del Bello, che ha iniziato questo progetto, e a Giordano Viozzi, che lo ha portato a compimento, oltre ai dirigenti e agli insegnanti referenti delle scuole superiori coinvolte: l’IIS Omnicomprensivo, l’ITET “Carducci Galilei”, l’ITT “Montani” e il Liceo Classico “A. Caro”. Un grazie particolare ai ragazzi a cui va fatto un plauso per l’entusiasmo, la tenacia e la costanza con cui hanno operato per portare a compimento il progetto, lavorando anche da remoto durante il lockdown”.
Un progetto, Gener(Y)Action, finanziato dall’Unione Province Italiane, rappresentate per l’occasione dalla vice direttrice Claudia Giovannini. “Dopo tanti anni è cambiata la considerazione che Governo e Parlamento hanno dei nostri enti e c’è stato un riconoscimento al supporto che le Province danno ai Comuni e anche alle giovani generazioni. Questo vostro progetto è la testimonianza dell’impegno delle Province nei confronti dei nostri ragazzi e si può considerare un best practice: ha colpito subito tutti i valutatori e ha centrato gli obiettivi dell’UPI, cioè rafforzare lo sviluppo socio economico, contrastare la dispersione scolastica e avvicinare i giovani al mondo del lavoro. Un partenariato importante, che vede tanti Comuni, associazioni ed uno sponsor. Faccio veramente i complimenti alla Provincia di Fermo, ma soprattutto a questi ragazzi”.
Su un possibile rifinanziamento della progettualità, la Dr.sa Giovannini ha spiegato come a gennaio si terrà un nuovo incontro con il Governo per avere ulteriori risorse, attraverso le quali verranno anche valorizzate le esperienze già in atto.
Nel suo contributo video, Paola Senesi, referente regionale di Libera, ha fatto riferimento anche ai volontari dell’associazione fermana. “Hanno costruito insieme a voi questo percorso, che è soprattutto di consapevolezza. La lotta alle mafie parte soprattutto dalla presa di coscienza dei cittadini che, ciascuno facendo la propria parte, possono dare un contributo al miglioramento della nostra comunità. Non abbiamo bisogno di eroi, ma di un impegno attento e partecipe”.
Dopo la proiezione del cortometraggio, applaudito dai presenti e dai circa 400 studenti del Fermano collegati via Zoom, Don Vinicio Albanesi ha annunciato che inserirà l’opera fuori concorso nella prossima edizione del Premio L’Anello Debole. “Siete stati eroici, fare un cortometraggio significa avere attenzione ad una serie di dettagli, ad una storia, alle inquadrature: sembra facile ma non lo è affatto. Il vostro è stato anche un approccio intelligente, alcuni messaggi sono sotto intesi e ci sono anche contenuti raffinati. Vi inviterò anche a far parte della Giuria Popolare del Premio”.
“Mi sono incuriosito del vostro cortometraggio – ha rimarcato in un video Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera – da sempre le storie delle persone mi appassionano, soprattutto di quelle che incontro sulla strada ma anche quelle immaginarie, se ben raccontate. È bello che voi così giovani abbiate voluto cimentarvi in quest’opera non semplice, provando attraverso un lavoro collettivo a trasmettere una parte delle vostre inquietudini ma anche delle vostre speranze”.
Un complimento lo ha voluto spendere per il titolo scelto. “Nasconde un significato cruciale che avete colto: tutto ciò che di più bello facciamo nella vita non lo facciamo per ambizione personale, per l’io o a nome nostro. Con il noi proviamo una sensazione immensa, inebriante: quella di uscire da noi stessi. Gli incontri ci illuminano, le collaborazioni ci trasformano. Quello che conta è che tutti insieme ci diamo da fare per realizzare qualcosa di grande, dove la libertà e i diritti di tutti siano promossi e rispettati. Bravi, forza, grazie, continuate così”.
“In ognuno dei ragazzi vedono un me adolescente – ha evidenziato il regista Viozzi -. L’entusiasmo del video introduttivo è meno della metà di quello che hanno messo in campo il giorno delle riprese.
C’è stata una grande energia e questo dimostra che sono molto appassionati ad una realtà espressiva come il cinema. È stato un lavoro di gruppo veramente eccezionale”.
Anche il più piccolo del team, Aldo Cola, ha voluto raccontare le sue emozioni. “Per me recitare è stata una cosa bellissima, volevo proprio fare l’attore e partecipare ad un film”.
A chiudere la Presidente Moira Canigola, che ha espresso tutta la propria soddisfazione per i risultati raggiunti attraverso Gener(Y)Action. “Tutto questo è stato reso possibile grazie ad un progetto collettivo, che ci ha visto da diversi anni iniziare con un primo step, anche in quel caso insieme a scuole e altri enti, che poi si è ripetuto anche con questa seconda edizione. Ci crediamo moltissimo e abbiamo dato ancora più spazio alla voce dei ragazzi. Abbiamo creato anche tante possibilità di poter esprimersi e pensare al proprio futuro: parlo degli sportelli Fare Impresa, di momenti formativi con imprenditori e di tanto altro. Una serie di progettualità che vedono come attori principali, e da tutti i punti di vista, proprio voi ragazzi, perché siete voi la grande risorsa di questo territorio piccolo ma che ha tante caratteristiche, sia positive che negative. Ma tutto è migliorabile, con un lavoro di squadra, come quello che farete voi diplomandovi e scegliendo il vostro percorso. Questo vuole essere soltanto un seme e che spero molti di voi potranno raccogliere, facendone tesoro. Noi continueremo a lavorare, partecipando a nuovi bandi che usciranno ad inizio anno.”.
Il progetto è finanziato nel quadro di Azione ProvincEgiovani, iniziativa promossa dall’UPI e Finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche giovanili ed il Servizio Civile Universale.